Le popolazioni dei territori attraversati dal fiume lo hanno sempre nominato al femminile, la Brenta. Questo nome indica, nel dialetto trentino e soprattutto in Valsugana,
per estensione, le riserve di acqua che i paesi tenevano in caso di
incendi (e, in senso figurato, un'ingente quantità di liquido). La
storia e i ricordi ancestrali delle terribili alluvioni subite dalle
popolazioni del Veneto centrale hanno coniato il termine “Brentana” per
alluvione (fonte: www.wikipedia.org).
Mi trovo a Borgo
Valsugana, ancora provincia di Trento, e ideale capoluogo dell'omonima valle che collega Trentino e
Veneto, e ho appuntato il mio sguardo su due anfratti della piacente
cittadina, dove il suddetto fiume scorre placido. Il tutto avvolto in un silente e rarefatto giorno di fine settimana, dove è quanto mai appagante, aggirarsi fra le viuzze e i vicoletti del borgo. Luci e colori vividi, ma al tempo stesso ottenebrati dalla luce fioca del pomeriggio invernale, mentre il Brenta rimembra ricordi e trascorsi di gente ed eventi lontani.
3 commenti:
Un po' come il fiume Lima a Bagni di Lucca, chi dice "Il Lima", chi "La Lima" (come me)...che precisione, hai dipinto persino i cartelli stradali! Ciao, Arianna
Ciao Alex, i fiumi e i torrenti delle nostre valli raccontano anche di tempi lontani, hai proprio ragione. Su quel ponticello così ben illustrato Cate ed io ci siamo passati qualche anno fa, era una splendida giornata di sole. Un caro saluto e buoni giorni di fine Carnevale.
Riconosco i luoghi!
Bravo!
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