<bgsound src='URL_MP3' loop='infinite'> ISTANTANEE IN ACQUERELLO: marzo 2010

domenica 7 marzo 2010

Case e neve.



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Il fascino che assume il paesaggio invernale quando si ammanta di bianco, è inevitabilmente molto forte, ma al tempo stesso produce nell'osservatore e frequentatore dei posti, quella naturale sensazione di porsi al riparo, o comunque sistemarsi in maniera confortevole e più idonea rispetto ai rigori stagionali. La normale conseguenza di questi umori, trova la sua degna collocazione nell’elemento oggettivo della casa, che nelle zone di montagna del Nord Est, assume anche la denominazione di “baita”. Un sicuro rifugio dove residenti o semplici escursionisti, rinvengono una dimensione calda e accogliente, magari con l’ausilio di un adeguato fuoco e cibi caldi.
La casa dunque come anfratto intimo, luogo dalle proprie peculiarità, specie nella stagione fredda e nelle zone di alta montagna come questi due scorci che ho dipinto, e che si riferiscono sempre alle altitudini montuose appena sopra a Rovereto. Un tempo lontano riparo domestico e di vita comune, prolungata per la scarsità di mezzi di comunicazione, lungo tutta la stagione invernale. Oggi comunque, obbiettivo per la sistemazione e il riparo di turisti e frequentatori della montagna, conserva sempre l’idea di intimità e tepore nel mezzo del gelido biancore. Per me uno spunto di vita e presenza nella distesa paesaggistica, colta nel suo momento di assopimento e declino, prima della rinascita primaverile.